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Reviews

“Dei Gorgo non sapevo assolutamente nulla ma è bastato un secondo con i soliti noti (Marco Pecorari e Matteo Casari rispettivamente) per unire i puntini: Marco Mattioli e Mirco Chiavelli (qui insieme a Diego Mantovani facevano infatti parte dei Maybe Happy una quindicina di anni fa, quando debuttarono con Until 7:00 su Fooltribe Records (che ricompare per l’occasione insieme a diverse altre etichette come Marsiglia, We Work, Elsa e La Falegnameria). Ora i tempi sono cambiati ma non necessariamente la musica, che è sempre e comunque memore degli slanci indie-rock più ampi, fra i larghi paesaggi della prateria e qualche asprezza ben assestata, con ingerenze classic rock e stoner. C’è ritmo, ritmi che ti si attaccano alla pelle ed un paio di brani che sono francamente memorabili: My Same Mistake varrebbe il biglietto allo show, intensa e catchy rimanendo onesta e ruvida, praticamente perfetta, compresa la fuga di chitarra che ci fa stringere le labbra mentre ne mimiamo le movenze.
E poi siam dentro, nella provincia emiliana che confina con Olympia e Seattle, dove seguiamo sdruciti le evoluzioni dei nostri, che non si trattengono dal mostrare il loro lato nervoso e strumentale, perfettamente integrato nel tessuto dei brani, che rimangono orecchiabilissimi e promettono di trasformarsi in singalong nei prossimi concerti, lambrusco d’ordinanza ad accompagnare. Con Cling diamo il cinque alto a Scott Hill e, ripensando ad un altro scritto appena fatto per gli Houstones (che furono co-prodotti da Dreamingorilla Records, medesimo marchio impresso sul secondo album dei Maybe Happy), devo dire che un double bill con questi due progetti sarebbe una bella manna dal cielo. Sound semplice, diretto, sporco il giusto, capace di stringerti il cuore quando si fa romantico e lirico come in Blind m’lon (un tributo allo Shannon Hoon che fu forse?) . Sembra di essere tornati a quei tempi, quando per raggiungere mio fratello oltreoceano a 14 anni venivo subissato da questo suono alla radio, passando in auto da una città e da un Inn all’altro. USA sputato del tempo che fu, con una Wasted screziata fra melodia e trasporto. Vien da immaginarcelo così: un gorgo nel quale il nostro passato viene ingerito, facendo riunire Lemonheads a Dinosaur Jr e Weezer, il Barchessone Vecchio e la piadina, le highways ed i viali alberati della provincia.
Nulla di originale ne di mai sentito ma provate a caricarlo voi un album cosi fedele al tempo che fu? Vien voglia di buttarsi nella mischia, i capelli ancora decentemente attaccati alla fronte ed una Your Resentment che dal vivo potrebbe indurirsi quel giusto per scaricare tossine e chili di troppo.
Chiudono con un lentazzo da tramonto, qualche lacrima per i tempi che furono, qualche lacrima ed un sorriso abbozzato. Disco rock bastardo, tra il ruffiano ed il cardiaco, che sa maledettamente dove colpire, anche se con qualche cattiveria in più ed un pochino meno di miele sarebbe potuto essere qualcosa di più di un bel flashback..” Vasco Viviani – Sodapop.it

“Nell’episodio #4 del podcast, Il Giubbotto di Kurdt, con buona pace di Milano e Roma a un certo punto si finisce nella pianura padana fra Baricella, location del concerto “bolognese” dei Nirvana, e Finale Emilia da dove provenivano parte dei protagonisti gravitanti attorno alla Fooltribe di Tiziano Sgarbi e del fratello Matteo “Paffo”. Proprio da queste zone, più idealmente (comunque provano a Finale Emilia, quindi effettivamente ci siamo) che geograficamente (ma da quel punto di vista si tratta sempre della Pianura Padana dove le province di Ferrara e Modena lambiscono il Veneto) arrivano i Gorgo, quartetto chitarra basso batteria che suona più come un dinosauro giovane all’ITIS che giurassico al Classico. Parliamo quindi di nove canzoni verse chorus verse e assoli fatte uscire su CD e coprodotte dalla genovese Marsiglia e dalla pesarese Bagni Elsa (sì, è proprio una etichetta con sede in uno stabilimento balneare a Fano: bagnielsa.it), oltre che dall’autoctona We Work (wework.bandcamp.com). Chiamatelo come volete, college rock, indie rock (quello alla Just Gimme e alla This Band Could Be Your Life), ma noi con dei suoni e una attitudine così ci mangiamo il loro melone cieco DOP sulla fiducia.” Marco Pecorari – Rumore Febbraio 2025